BONUS PRIMA CASA: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio

Con la Risposta n. 127/2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito un punto fondamentale riguardo alle agevolazioni fiscali per l’acquisto della “prima casa”. In particolare, si tratta dell’applicazione del nuovo termine biennale per la rivendita dell’immobile agevolato pre-posseduto, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 (art. 1, comma 116, legge n. 207/2024).
Il contribuente aveva acquistato un immobile nel 2018 con le agevolazioni “prima casa” e, successivamente, il 25 gennaio 2024, ne aveva acquistato un secondo nello stesso comune, usufruendo nuovamente dei benefici fiscali. Come da normativa allora vigente, si era impegnato a vendere il primo immobile entro un anno, ovvero entro il 25 gennaio 2025. Tuttavia, per cause indipendenti dalla sua volontà (ritardi bancari), la compravendita non è avvenuta nei tempi previsti.
Nel frattempo, è intervenuto il comma 116 dell’articolo 1 della Legge n. 207/2024, che ha esteso da uno a due anni il termine per l’alienazione dell’immobile pre-posseduto, mantenendo i benefici fiscali della nuova agevolazione. La norma si applica anche retroattivamente, a tutti gli atti di acquisto effettuati nel 2024, per i quali al 31 dicembre 2024 non fosse ancora scaduto il termine annuale previsto dalla disciplina precedente.
Nella risposta, l’Agenzia accoglie l’interpretazione proposta dal contribuente: il nuovo termine biennale è applicabile anche agli acquisti effettuati nel 2024, purché al 31 dicembre 2024 il termine annuale per l’alienazione non sia ancora spirato. Pertanto, nel caso in oggetto, il contribuente avrà tempo fino al 25 gennaio 2026 per vendere il primo immobile e conservare i benefici legati al nuovo acquisto.
La posizione dell’Agenzia rappresenta una significativa apertura a favore dei contribuenti, introducendo un criterio di flessibilità e ragionevolezza. La proroga biennale consente di affrontare con maggiore tranquillità eventuali ostacoli burocratici o di mercato legati alla rivendita dell’immobile, senza per questo incorrere nella decadenza dai benefici fiscali. Inoltre, l’applicazione retroattiva garantisce uniformità di trattamento e tutela l’affidamento di chi ha effettuato operazioni immobiliari nel 2024 confidando nella possibilità di concludere le vendite nei tempi previsti.
Si tratta, dunque, di un intervento che coniuga certezza del diritto e sensibilità verso le difficoltà reali dei contribuenti, con un impatto positivo sul mercato immobiliare e sulla pianificazione patrimoniale delle famiglie.

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