L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito un aspetto fondamentale per tutti coloro che hanno acquistato un immobile con le agevolazioni “prima casa” durante il periodo pandemico: i termini per il trasferimento della residenza sono stati sospesi e ora decorrono da una nuova data di riferimento.
In particolare, la questione riguarda il termine per stabilire la residenza nel comune in cui si trova l’immobile acquistato con l’agevolazione “prima casa“, in combinazione con i lavori di ristrutturazione agevolati tramite Superbonus. La normativa prevede che il contribuente debba trasferire la propria residenza entro 30 mesi, un termine più lungo rispetto ai classici 18 mesi, proprio per tenere conto dei tempi necessari per completare i lavori.
Un caso specifico ha portato l’Agenzia a pronunciarsi con la Risposta n. 230 del 3 settembre 2025. Un contribuente aveva acquistato un immobile il 26 novembre 2021, composto da due unità abitative e un rustico, e aveva attivato le agevolazioni prima casa e Superbonus. Tuttavia, a causa della sospensione dei termini introdotta dalle misure emergenziali per la pandemia, i lavori sono terminati solo il 29 dicembre 2023.
La domanda posta all’Amministrazione finanziaria riguardava la decorrenza dei 30 mesi per il trasferimento della residenza: partono dalla data dell’acquisto o dal termine della sospensione emergenziale?
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che, ai sensi dell’articolo 3, comma 10-quinquies, della legge n. 14/2023, la sospensione dei termini si applica anche al termine di 30 mesi previsto per la residenza negli immobili ristrutturati con Superbonus. Pertanto, nel caso specifico, i 30 mesi decorrono dal 31 ottobre 2023, ovvero dalla fine del periodo di sospensione stabilito dalla legge.
Di conseguenza, per i Bonus dell’Edilizia, il contribuente dovrà trasferire la propria residenza nel comune dell’immobile entro il 30 aprile 2026 per non perdere le agevolazioni fiscali.
Questa interpretazione rappresenta un’importante conferma per tutti i contribuenti che si trovano in situazioni analoghe, offrendo maggiore chiarezza sulle scadenze e rassicurazione rispetto al mantenimento dei benefici fiscali anche in presenza di ritardi causati dalla pandemia.
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