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RISTRUTTURAZIONI: ma quanto costa restaurare un immobile antico?

 

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Con le ristrutturazioni ed il recupero di fabbricati antichi, si realizzano mediante opere di opere di restauro e di risanamento conservativo, compresi gli interventi finalizzati a conservare gli immobili e assicurarne la funzionalità per mezzo di opere che rispettano gli elementi tipologici, formali e strutturali. Tali interventi comprendono: il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi. Il restauro è un intervento di recupero che si applica solo agli edifici di valore storico-artistico, e permette di apportare modifiche alla struttura ma non alterarne la volumetria. Ovviamente per poter fare qualsiasi cambiamento sono stati redatti dei regolamenti locali specifici, simili da regione a regione, per tutelare gli edifici tipici magari anche con incentivi per il recupero di questi fabbricati dismessi. Il primo intervento di recupero, è quasi sempre quello sulla copertura e le opere di consolidamento statico, poi sulla muratura, nonché sull’umidità di risalita ed infine gli spazi interni che vanno adattati per essere trasformati in spazi domestici, con tutta la dotazione tecnica degli impianti. Dare un valore del costo per tali interventi, non è facile a causa delle numerose variabili. Però proviamo a dare dei valori medi per alcuni interventi:
• Consolidamento di strutture di fondazioni in mattoni o pietrame e di 880 euro/mc;
• Consolidamento di murature controterra, 80 euro/mc;
• Consolidamento di strutture in elevazione, 150 euro/mc;
• Consolidamento di strutture voltate da 120 euro/mc;
• Opere di deumidificazione e risanamento, da 60 euro/mq;
• Nuova struttura tetto, 1.900 euro/mc;
• Manto di copertura, 145 euro/mq.
Il recupero di questi edifici può essere classificato come intervento di manutenzione straordinaria, se non c’è un cambio di destinazione d’uso; altrimenti rientra tra le opere di restauro e di risanamento conservativo. Le spese dei lavori, si possono detrarre grazie ai bonus dell’edilizia, valido, con una detrazione dall’Irpef del 50% della spesa sostenuta (limite max detraibile 96.000 euro). Il recupero avviene mediante 10 quote annuali di pari importo. In genere, non è possibile, per questi immobili usufruire ad esempio dell’ecobonus del 65% per il risparmio energetico, poichè quanto non sussiste la condizione primaria che è quella di sostituzione dell’impianto di riscaldamento, poiché ne sono sprovvisti.

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