Con l’entrata in vigore del decreto-legge n. 39 del 2024, si restringe ulteriormente il perimetro entro il quale è possibile beneficiare delle opzioni alternative alla detrazione diretta nei bonus dell’edilizia, come lo sconto in fattura e la cessione del credito. È proprio su questi limiti che si è concentrata l’istanza di interpello presentata da un contribuente – identificato come ALFA – la cui attività principale consiste nella compravendita e ristrutturazione di immobili. La stessa è riportata nella circolare n° 103 del 2025 dell’Agenzia delle Entrate
Il caso concreto riguardava una palazzina acquistata nel dicembre 2023, con lavori avviati però già nel maggio 2022, a seguito della presentazione di una SCIA alternativa da parte del venditore. In quel contesto, era stata anche versata – sempre dal precedente proprietario – la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, necessaria alla cantierizzazione dell’immobile.
Il quesito era chiaro: quel pagamento, avvenuto prima del 30 marzo 2024, può essere considerato una spesa valida per dimostrare che i lavori edilizi erano già iniziati? Se così fosse, ALFA potrebbe rientrare nelle deroghe previste dall’art. 1, comma 5, del decreto n. 39/2024, e dunque mantenere le opzioni di sconto e cessione.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una risposta negativa. Secondo l’Amministrazione, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, pur essendo legata al cantiere, non costituisce una spesa riferibile alla materiale esecuzione dei lavori. Il comma 5 del decreto richiede infatti che, alla data del 30 marzo 2024, siano state sostenute spese documentate da fattura per interventi già effettivamente eseguiti. In altre parole, servono costi riferiti all’avanzamento fisico dei lavori, come opere murarie, impianti, demolizioni o rifacimenti strutturali.
Pertanto, nel caso in esame, il solo pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico non è sufficiente per superare il blocco. Non si realizza, dunque, quella condizione necessaria per mantenere la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito.
La vicenda chiarisce un aspetto cruciale: per non perdere l’accesso alle opzioni alternative previste dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi, è fondamentale dimostrare con chiarezza – attraverso fatture e documentazione – che i lavori siano già iniziati in senso stretto entro le date stabilite. Una lezione importante per chi opera nel settore delle ristrutturazioni immobiliari.
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