BONUS RISTRUTTURAZIONI 2025: i requisiti sono, no al comodatario, si al nudo proprietario al 36% e residenza anagrafica

BONUS RISTRUTTURAZIONI: i soggetti esclusi

Dal 2025 entrano in vigore nuove regole per il bonus ristrutturazioni, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024). La normativa ha modificato l’articolo 16, comma 1, del Decreto Legge n. 63/2013, introducendo una distinzione tra gli interventi effettuati sull’abitazione principale e quelli realizzati su altri immobili. Ma attenzione: non tutti possono accedere a queste agevolazioni, e alcuni soggetti, come i comodatari, ne sono esclusi.
La detrazione prevista per chi ristruttura casa varia in base alla destinazione d’uso dell’immobile:
50% per gli interventi eseguiti sull’abitazione principale, a condizione che il contribuente sia titolare del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento (come usufrutto o diritto di abitazione);
36% per i lavori eseguiti su immobili che non costituiscono abitazione principale, sempre che il soggetto che sostiene la spesa abbia un titolo giuridico idoneo.
Queste regole si applicano alle spese sostenute nel triennio 2025-2027. La principale novità consiste proprio nell’introduzione di aliquote differenziate e nella limitazione del beneficio solo a soggetti giuridicamente titolati.
A partire dal 2025, i comodatari non potranno più accedere al bonus ristrutturazioni, nemmeno se trasferiscono la propria residenza nell’immobile. Il contratto di comodato, anche se registrato, non conferisce un diritto reale di godimento, ma una mera detenzione. Di conseguenza, le spese sostenute da un comodatario non sono detraibili, indipendentemente dalla destinazione dell’immobile.
Diverso il caso del nudo proprietario, che pur non godendo pienamente dell’immobile, può comunque accedere all’agevolazione, ma solo nella misura del 36%, trattandosi, in genere, di una seconda casa. Anche in presenza di un diritto reale altrui (ad esempio, un usufrutto), il titolo di nuda proprietà resta valido per ottenere la detrazione, purché sia il nudo proprietario a sostenere le spese.
Infine, mantenere la residenza anagrafica in un immobile per l’esenzione IMU, mentre si effettuano lavori su un altro di cui si è proprietari, non consente di accedere al 50%. L’immobile oggetto di lavori, in assenza di residenza, sarà considerato seconda casa e beneficerà solo della detrazione al 36%.
In sintesi, per ottenere il bonus è fondamentale essere proprietari o titolari di un diritto reale sull’immobile. Ogni altra situazione, per quanto diffusa, rischia di far perdere l’accesso a importanti agevolazioni fiscali.

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