LEGGE SALVA CASA: un nuovo modello per l’Agibilità

LEGGE SALVA CASA: i nuovi modelli
LEGGE SALVA CASA

Un nuovo modello per l’Agibilità. Il 30 luglio 2025, la Conferenza Unificata ha approvato l’aggiornamento del modulo unico per la Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA), recependo le novità introdotte dalla Legge n. 105/2024, di conversione del Decreto in Legge Salva Casa. Questo aggiornamento rappresenta un passo importante verso una maggiore flessibilità nel riconoscimento dell’agibilità degli immobili, introducendo deroghe significative ai requisiti igienico-sanitari, pur mantenendo standard di sicurezza e salubrità abitativa.
Il fulcro dell’intervento riguarda l’art. 24 del Testo Unico Edilizia (d.P.R. n. 380/2001), in particolare i nuovi commi 5-bis, 5-ter e 5-quater. Tali disposizioni ampliano le possibilità di ottenere l’agibilità anche per unità immobiliari che non rispettano pienamente i parametri tradizionali, purché rientrino in specifiche casistiche di recupero o ristrutturazione edilizia.
Nel nuovo modello SCA, modificato con l’Allegato 1 dell’Accordo, è stata aggiornata la Sezione B, dedicata all’attestazione del tecnico incaricato. Viene introdotto un riquadro specifico per i casi previsti dai commi 5-bis e 5-ter, che consente al professionista di dichiarare la conformità dell’immobile anche con:
• altezza interna non inferiore a 2,40 metri (rispetto al minimo ordinario di 2,70 metri);
• superficie minima per alloggi monostanza pari ad almeno 20 mq per una persona e 28 mq per due persone (contro i precedenti 28 e 38 mq).
Queste deroghe sono ammissibili solo se l’unità abitativa risulta adattabile secondo i criteri del D.M. n. 236/1989 e se ricadente in interventi di recupero edilizio o ristrutturazione che assicurino condizioni igienico-sanitarie idonee.
Per i casi più particolari, disciplinati dal comma 5-quater, il professionista dovrà specificare i riferimenti normativi o i provvedimenti che giustificano il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie in deroga.
Le scadenze operative sono chiare: le Regioni dovranno adeguare i contenuti informativi dei moduli entro il 30 settembre 2025, mentre i Comuni avranno tempo fino al 30 ottobre 2025 per adottare ufficialmente la nuova modulistica.
Questo aggiornamento rappresenta una svolta importante per agevolare il recupero del patrimonio edilizio esistente, promuovendo soluzioni più flessibili ma comunque sicure e dignitose per i cittadini

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