CONDONO EDILIZIO: la data esatta dell’abuso

CONDONO EDILIZIO: come avere la data esatta dell'abuso
CONDONO EDILIZIO

Nel complesso panorama dell’edilizia italiana, uno dei temi più ricorrenti riguarda la demolizione di immobili ritenuti abusivi. Un nodo centrale di queste controversie è la data di realizzazione dell’opera: se anteriore al 1° settembre 1967, l’intervento potrebbe non necessitare di titolo abilitativo, grazie alla normativa vigente prima dell’entrata in vigore della c.d. Legge “Ponte” (n. 765/1967), che ha esteso l’obbligo di licenza edilizia anche alle zone extraurbane.Il TAR Campania – Napoli, con la sentenza n. 6059/2025, ha fatto chiarezza su una questione chiave: chi deve dimostrare la data di realizzazione di un manufatto privo di permesso edilizio? La risposta è netta: il proprietario dell’immobile o, più in generale, il responsabile dell’abuso. È dunque onere del privato fornire prove documentali certe e oggettive che attestino la realizzazione del manufatto in un periodo anteriore alla normativa del 1967.Nel caso esaminato, il Comune aveva ordinato la demolizione di un’abitazione composta da più ambienti e circondata da un muro di recinzione, realizzata in area agricola senza titolo edilizio. I ricorrenti sostenevano che l’immobile fosse “di gran lunga preesistente” e che gli interventi effettuati fossero minimi, non tali da generare nuovi volumi autonomamente utilizzabili.Tuttavia, secondo i giudici, tali affermazioni non sono sufficienti. Dichiarazioni di parte o atti sostitutivi di notorietà non bastano. Serve una prova rigorosa, basata su aerofotogrammetrie, mappe catastali, ruderi, fondamenta o altra documentazione verificabile. Le immagini satellitari (ad esempio da Google Earth) possono avere valore probatorio, specie se mostrano l’assenza del manufatto in tempi recenti.Il principio affermato dal TAR si fonda sulla “vicinanza della prova”: solo il privato, infatti, può essere in possesso dei documenti necessari per dimostrare l’epoca di costruzione. L’Amministrazione, al contrario, non ha la possibilità di monitorare l’intero territorio comunale nel tempo.In conclusione, chi intende opporsi a un’ordinanza di demolizione per un presunto abuso edilizio ante-1967, deve essere consapevole che la prova della data di costruzione spetta a lui, e deve essere oggettiva, certa e verificabile, non basata su mere affermazioni. Solo così sarà possibile evitare le pesanti conseguenze sanzionatorie previste dalla normativa urbanistica.

Leggi anche:

CONDONO EDILIZIO: negli immobili vincolati va rispettata la normativa regionale in materia di tutela paesaggistica

CONDONO EDILIZIO: i limiti per avere il permesso in sanatoria

CONDONO EDILIZIO: ma il Silenzio Assenso è valido per il rilascio del Permesso in Sanatoria?

Condono Edilizio: la Sovrintendenza può solo valutare la compatibilità paesaggistica? La Sentenza del TAR della Campania

CONDONO EDILIZIO: cosa succede per la sanatoria dei piccoli abusi sugli immobili vincolati

CONDONO EDILIZIO: i passi affinchè una richiesta di condono diventi un’autorizzazione

CONDONO EDILIZIO: ma quanto si paga per la compatibilità paesaggistica?

CONDONO EDILIZIO: le prove della data di realizzazione dell’abuso devono essere prodotte dal proprietario

CONDONO EDILIZIO: sui piccoli abusi la Legge Salva Casa rimanda alle attestazioni dei tecnici

CONDONO EDILIZIO: come sanare le tolleranze costruttive nelle zone sismiche?  

Condividi:

  • Altri articoli

    Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Leggi la Policy.

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi